martedì 25 agosto 2015

Commento sulla risposta all'interrogazione in merito alla diversa modalità sugli affidamenti diretti di Piazza Matteotti

Partiamo dall'interrogazione presentata al Consiglio Comunale del 30 luglio scorso:

Per uscire dal tecnicismo e sintetizzare il nostro quesito, possiamo dire che abbiamo chiesto all'Amministrazione come mai da un lato (determina n°491) si è affidato l'incarico di progettazione, ecc... (vedi premessa interrogazione) all'Ing. Bertelli direttamente, mentre nell'altro caso (determina n°241) si è svolta una sommaria indagine di mercato al fine di individuare il professionista idoneo. Nel primo caso quindi ci si è basati "sulla conoscenza acquisita del Professionista" mentre nel secondo si sono valutate le offerte più vantaggiose, scegliendo l'Ing. Bordin che ha fatto un'offerta con un ribasso del 75,36%.

La risposta dell'Amministrazione è la seguente:



Sintetizziamo anche qui prendendo le ultime righe scritte dall'Arch. Ghirardini: "Nel primo caso si è valutato di individuare il soggetto idoneo attraverso una logica di continuità, conoscenza del tema, particolarità e delicatezza della prestazione, mentre nel secondo caso non erano presenti tali peculiarità atte ad effettuare la medesima scelta". E in conclusione la parte che riassume il tutto: "Spetta sempre al Responsabile del procedimento valutare le diverse situazioni rispetto alla normativa di settore".

Commento

Se ricordate in merito alla possibilità, tramite affidamento diretto, di far lavorare i professionisti codigoresi su lavori del genere, ci eravamo già espressi nel post sulla progettazione del Palazzetto: Progetto per la realizzazione di nuovi impianti sportivi e spazi pubblici/ricreativi - Palazzetto dello sport e zone adiacenti dove dicevamo che: "Molte volte abbiamo sentito polemiche su chi svolgeva o svolge lavori pubblici nella nostra comunità.
Vale la pena precisare che per importi inferiori a 40.000€ ogni Amministrazione può fare un affidamento diretto a propria discrezione e sulla base delle motivazioni che predilige maggiormente. Per cui su questi incarichi è possibile domandare come mai, ad esempio in questo caso, nessuna ditta codigorese sia stata coinvolta, mentre sugli appalti superiori ai 40.000€ la gara aperta è obbligatoria per legge. Bisogna però anche valutare gli aspetti potenzialmente negativi: il clientelismo o il favoritismo locale nel primo caso e il poco coinvolgimento delle aziende codigoresi nel secondo. In che senso?

Nel senso che tutto sta nel modo in cui si fanno le cose, dal momento che le procedure normative hanno sia una lettera sia uno spirito, ossia hanno delle regole chiare e scritte che vanno rispettate necessariamente, ma esiste anche una parte non scritta che la politica decide liberamente come incarnare e come svolgere per evitare quegli aspetti negativi citati prima.

Immaginate un Comune che programmi per tempo la propria attività, nei limiti del possibile, scegliendo di volta in volta l'affidamento diretto dell'incarico che sia economicamente più vantaggioso, ma che sia anche condiviso con i cittadini in maniera chiara. Lo stesso per gli appalti più importanti, che potrebbero essere svolti in maniera partecipe e ampiamente diffusa, senza limitarsi alle pubblicazioni sull'albo pretorio o sul sito del comune nella sezione trasparenza e/o lavori pubblici, che sono obbligatorie per legge.

Ogni documento, ogni discussione sono un'occasione per riflettere sulla Codigoro che vorremmo e noi saremo sempre aperti ad ogni suggerimento attraverso la nostra attività di traduzione e di informazioni delle scelte dell'Amministrazione."

In questo caso subentra anche la discussione in merito all'approccio che si è scelto, perché il tema dell'offerta al massimo ribasso presenta anch'essa un lato positivo ed uno negativo (come tutte le cose nella vita). Infatti, da un lato c'è la positività del risparmio di risorse pubbliche e dei cittadini, dall'altro c'è il rischio di avere una qualità inferiore nella prestazione o nel lavoro. Come uscire dall'impasse? Mettendo sul tavolo in maniera trasparente sia il costo sia la qualità dell'offerta, poiché solo così si può capire quale può essere la scelta migliore. Certo anche la normativa nazionale non aiuta in questo senso ad aprire un percorso partecipato, ma come dicevamo volere, soprattutto in politica, è potere. 

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