giovedì 3 luglio 2014

Il nostro Defranceschi VS Hera



Comunicato stampa Movimento 5 Stelle
Bologna, 03 luglio 2014



(ER) DEFRANCESCHI, M5S: BOLOGNA L’AVVELENATA. BOMBA TOSSICA SOTTO I PIEDI TARGATA HERA. DENUNCIA M5S
Hera ci nasconde una bomba cancerogena sotto i piedi. Inquinate falde acquifera, aria ed ettari di terreno circostante. Chi altro sapeva?


"Un’area fortemente inquinata con sostanze tossiche e cancerogene tenuta nascosta da Hera. Un’area sulla cui superficie passano, vivono e lavorano centinaia e centinaia di persone. E sotto la quale, a diverse profondità, passano le falde acquifere e da cui si nutre niente meno che l’acquedotto di Bologna. Un’area che copre oltre 60 mila metri quadrati tra viale Berti Pichat, ponte Stalingrado e via Ranzani, come potete vedere dalla cartina allegata (allegato 1)
Per più di dieci anni, vasche contenenti cianuro e naftalene sono rimaste sotto i nostri piedi. Una contaminazione da metalli, idrocarburi leggeri e policlicicli e aromatici, che tradotto significa sostanze tossiche volatili (che quindi si liberano nell’aria) e permeabili che da oltre dieci anni respiriamo e forse, ingeriamo attraverso l’acqua con valori definiti nello studio di Hera stessa, “non accettabili” (allegato 2). Sostanze separate dal bacino idrico che abbevera l'intera città di Bologna da “qualche decimetro di sabbia". (allegato 3)

Cos’altro c'è lì sotto, non è dato saperlo, perché tutte le informazioni, i dati, i rilievi e le ricerche fatte, provengono da Hera. Ancora una volta controllore e controllato sono lo stesso soggetto. 
Persino analisi e le rassicurazioni fornite provengono da accertamenti fatti dalla società stessa, ovvero dal committente che ha interesse a vendere i terreni e costruire, e non da un ente terzo certificante.
Di questi dati le istituzioni si sono fidate o hanno voluto fidarsi. Anche perché, essendo di proprietà della multiutility, non ci è dato sapere più di ciò che loro ci mostrano, né fare rilievi per conto nostro. Nel frattempo, Bologna è avvelenata.

Ma c'è di più: in progetto su quell’area, c’è la costruzione di uno studentato per centinaia di studenti, svariati alberghi con annessi negozi ed esercizi commerciali, parchi giochi per bambini e parcheggi, alcuni dei quali interrati fino a tre piani sotto terra. 
Dentro la terra tossica. Decine di migliaia di metri cubi di terra ad alto rischio, spostata e riposizionata come se nulla fosse. Un'area talmente tossica e inquinata da rimanere pericolosa persino dopo un'eventuale bonifica. A dirlo è sempre Hera che, nero su bianco, certifica la futura cancerogenicità della zona, suggerendo agli ospiti del futuro studentato di non rimanerci più di 10 mesi all'anno (allegato 4).
Per stabilirlo, si inventano perfino il prototipo di un ipotetico studente medio, calcolandone caratteristiche fisiche e perfino gli anni fuori corso. Pesi 70 kg? Qualche anno di studio in più? Bene, togliendo le vacanze di Natale e Pasqua, diciamo che il tuo corpo può restare in quell’area massimo dieci anni prima di rischiare un tumore. Ma attento ad andare a casa per le festività, o a non rimanere fuori corso, altrimenti l'esposizione è troppa. Mamma tranquilla, basta che tuo figlio passi a casa il Natale e forse, forse, non si ammala. Questo per Hera, è ritenuto “accettabile”. Per me, no.
E quelli che ci lavorano? Nessun problema, basta non sostare più di tre ore al giorno nel parcheggio. E certo, non aprire le finestre...
Anche questi dati Hera li scrive nero su bianco (allegato 5).
E quello che hanno respirato i dipendenti di Hera e del call center, i cittadini che a centinaia si recano ogni giorno agli sportelli del servizio clienti, le guardie, gli amministratori, fino a oggi? Su questo, non una parola. Non uno studio. Non una certezza. 

E ciò nonostante, mai si è pensato di allertare i cittadini.

Questo gigantesco progetto di ristrutturazione del sito, porta il timbro e l’approvazione della Conferenza dei Servizi, ovvero:Comune di Bologna, Provincia di Bologna, Arpa, Ausl e naturalmente HERA s.p.a – che per inciso dovrebbe essere una società pubblica di servizi al cittadino.
In questa sede é stato infatti portato all'attenzione di tutti, il Progetto Operativo di Bonifica del 2012, nel quale sono contenuti i dati dei prelievi effettuati nei terreni e negli acquiferi sottostanti. Tutti sapevano. Da anni: le prime osservazioni arrivano nel 2003.

Una denuncia rimbalzata a spizzichi e bocconi sui tavoli di tutte le istituzioni e su qualche giornale, naturalmente mai ripreso a causa della forte influenza che la multiutility detiene sul mondo politico e dell’editoria. Entrato in possesso dei documenti, ho approfondito e mi è venuta la pelle d’oca. Anche perché so che c'è dell'altro su cui non ho potuto mettere mano.
Oltre al video di denuncia allegato, ho depositato un’interrogazione per chiedere alla Giunta spiegazioni immediate e urgenti data la situazione a dir poco allarmante.
Per quali motivi non è stata importa a Hera un’immediata bonifica dell’area?
Quali sono i rischi per la salute a cui tutte le persone che a vario titolo, regolarmente o saltuariamente, hanno accesso all’interno o in prossimità dell’area, sono state esposte?
Quali studi e rilievi scientifici, diversi da quelli forniti dal committente, garantiscano che le sostanze tossiche e cancerogene, contenute nei terreni e nelle acque più in superfice, non abbiamo o stiano inquinando le falde più profonde che forniscono l’acqua alla citta di Bologna?
Quali altri dati di inquinamento non contenuti nella presente interrogazione, e riguardanti l’area in questione, sono in disponibilità della Regione?
Come al solito insomma, quante altre pillole velenose ci nascondete nel cassetto?”


Andrea Defranceschi, capogruppo Movimento 5 Stelle Regione Emilia-Romagna

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