mercoledì 20 luglio 2011

Il popolo Islandese fa la Rivoluzione. Non ditelo agli italiani, potrebbero svegliarsi.

Scritto il 20 luglio 2011 da Vito Cerullo

Il popolo Islandese da pochi mesi è davvero sovrano ed è il solo artefice del futuro della nazione.
Per anni abbiamo seguito con attenzione il fallimento dell’Islanda tramite le notizie trasmesse ininterrottamente dai media di tutto il mondo, ma la vera notizia è stata volutamente “nascosta”:
Rivoluzione.
Il popolo islandese è riuscito a far dimettere il Governo e cambiare la politica del nuovo governo. rivoltando come un calzino l’intero “Sistema”, responsabile del fallimento del paese. Banche nazionalizzate, referendum dove i cittadini hanno deciso all’unanimità di non pagare un debito creato dalle politiche scellerate delle banche e dalla inefficienza della politica, è stata creata un’assemblea popolare per riscrivere l’intera Costituzione. Questa è la Rivoluzione Islandese.
Proposte, progetti, fatti, decisioni “estreme” volute dalla maggioranza dei cittadini per un vero cambiamento. I cittadini non più sudditi ma diretti responsabili del proprio futuro.
Cerco di riassumere i fatti:
Le casse dello stato al collasso, il governo cade sotto le continue proteste dei cittadini. (In Italia, Parma è forse l’unico nostro bagliore di luce). Nel 2009 nuove elezioni anticipate, nuovo governo di “Sinistra” e nuove promesse d’intervento contro il modello “neoliberista” che ha distrutto un intero stato. Ma il governo cede subito alle richieste delle potenze finanziarie europee (FMI, BCE, etc.) che spingono il “Nuovo Governo” a varare una “manovra di salvataggio”, una lacrime e sangue tutta Islandese. In poche parole si “deve” nazionalizzare (scaricare) il debito contratto dalle politiche “scellerate” delle “Caste” sulle spalle della popolazione.
Sono Miliardi di Euro che i cittadini devono “pagare”, circa 100 euro al mese per ogni Islandese sarà versato (a chi?) per più di 15 anni. Ma la Rivoluzione continua in strada e nelle piazze. Ognuno ci mette del suo, a costo di perdere tutto, la rivoluzione non deve cessare.. Ancora presidi prolungati davanti al parlamento Islandese che promette soluzioni, sempre le stesse. Come sono sovversivi e tirchi questi Islandesi, proprio non vogliono sottomettersi e pagare. Questa lunga ed insistente “protesta” porta il governo ad un cambio di rotta. I politici decidono finalmente di stare dalla parte di coloro che dovrebbero rappresentare.
Accadde che il capo dello Stato, Ólafur Ragnar Grímsson, si rifiuta di ratificare la legge che avrebbe scaricato il peso della crisi sulle spalle dei cittadini, e su richiesta di questi ultimi, indice un referendum consultivo. Democrazia partecipata e diretta. Il popolo è sovrano. Il 93% degli Islandesi manda a fanculo l’intero sistema e inizia a partecipare direttamente a tutte le decisioni politiche. I “banchieri” congelano immediatamente il prestito concesso all’Islanda per la “ripresa”. Ma i cittadini continuano la Rivoluzione nel silenzio assordante dei media Europei.
E’ stato creato un consiglio costituente eletto e composto da semplici cittadini. Si avviano i lavori per creare un nuova Costituzione Islandese, per sottrarre il paese dallo strapotere dei banchieri internazionali e del denaro virtuale. La grandissima novità è stato il modo in cui è stata redatta la nuova Costituzione. “Io credo – ha detto Thorvaldur Gylfason, un membro del Consiglio costituente – che questa sia la prima volta in cui una costituzione viene abbozzata principalmente in Internet“.
Alla nostra Woodstock a 5 Stelle ha partecipato una protagonista del “Movimento Islandese” molto simile al nostro Movimento 5 Stelle. Questa donna straordinaria ci ha informato su alcuni passaggi di questa Rivoluzione. In Islanda, ognuno vale uno. Tutto questo mi ricorda un’idea tutta Italiana. Dobbiamo crederci ed impegnarci, mai rassegnarsi.

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